Tra arte e follia - Zwischen Kunst und Wahnsinn

Sapevi che Paul Gauguin, Pablo Picasso e Vincent Van Gogh hanno amato la stessa donna?

 

Se conosci il termine "La Fata Verde" (“The Green Fairy”) allora saprai sicuramente quale amore irresistibile accomunò i tre pittori. Infatti, furono degli amanti appassionati dell’Assenzio, bevanda alcolica che  tra il 19° e 20° secolo fu noto nella scena artistica come liberatore della creatività, ragion per cui molti pittori, scrittori e attori famosi ne facevano uso.


A quel tempo il consumo di Assenzio venne tematizzato pure in molti dipinti, come per esempio nell'opera "La bevitrice di assenzio" di Pablo Picasso, che per inciso fu venduto all'asta nel 2010 presso la casa d'aste Christie’s per l'equivalente di circa 57 milioni di franchi svizzeri.

 

Nel suo quadro "Il bevitore di Assenzio" il pittore ceco Viktor Oliva illustrò un uomo seduto in un bar in compagnia della Fata Verde. L'opera può essere visionata nello storico Café Slavia a Praga.


Gli scettici avvertirono della pericolosità di questo distillato di erbe basato sull’assenzio maggiore (Artemisia absinthium)
perché furono convinti che l'abuso dello stesso portasse alla follia o addirittura al suicidio. Peraltro si dice che Van Gogh sotto l’effetto dell’assenzio tagliò il proprio orecchio.


Il poeta inglese Ernest Dowson disse: "L’assenzio ha il potere del mago; l’assenzio può cancellare o rinnovare il passato e annullare o predire il futuro."


A partire dall'anno 1910 i
l consumo di Assenzio fu vietato per quasi un secolo. Ancora oggi è avvolto da un mito misterioso, nonostante la sua vendita sia tornata legale dal 2005.

Pablo Picasso: "The Absinthe Drinker"
Pablo Picasso: "The Absinthe Drinker"
Viktor Oliva: "The Absinthe Drinker"
Viktor Oliva: "The Absinthe Drinker"

Wusstest du, dass Paul Gaugin, Pablo Picasso und Vincent Van Gogh dieselbe Frau liebten?

 

Falls du den Begriff „Die Grüne Fee“ kennst, dann weisst du sicher, welche unwiderstehliche Liebe sich die drei Maler teilten. Tja, sie alle waren leidenschaftliche Absinth-Liebhaber und genossen das alkoholische grüne Getränk meist in rauen Mengen.  Absinth galt zwischen dem 19. Und 20. Jahrhundert in der Künstlerszene als kreativitätsförderndes Heilmittel, weshalb viele bekannte Maler, Schriftsteller und Schauspieler davon Gebrauch machten.

 

Der Genuss von Absinth wurde zu jener Zeit in vielen Gemälden thematisiert, so zum Beispiel im Gemälde „Die Absinthtrinkerin“ von Pablo Picasso, welches übrigens im Jahr 2010 beim Auktionshaus Christie’s für umgerechnet ca. 57 Mio. Schweizer Franken versteigert wurde.

 

Der tschechische Maler Viktor Oliva illustrierte in seinem Bild "Der Absinthtrinker" einen Herrn mit einem Glas Absinth in Gesellschaft der grünen Fee. Das Gemälde kann übrigens in dem traditionsreichen Café Slavia in Prag besichtigt werden.

 

Skeptiker warnten aber vor dem auf Wermutkraut basierenden Kräuterdistillat, da der Glaube bestand, dessen Genuss führe zu Wahnsinn oder gar zu Selbstmordgedanken. Van Gogh soll sich übrigens in einem Absinth-Rausch sein eigenes Ohr abgschnitten haben.

 

Der englische Poet Ernest Dowson sagte einmal: “Absinth besitzt die Kraft der Magier; Absinth kann die Vergangenheit auslöschen oder erneuern und die Zukunft annullieren oder voraussagen.“

 

Im Jahr 1910 wurde Absinth mit einem Verbot verhängt, das fast ein Jahrhundert lang seine Gültigkeit hatte. Noch heute ist das Getränk von einem geheimnisvollen Mythus umgeben, obwohl der Verkauf seit dem Jahr 2005 wieder zugelassen ist.


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